I catanesi sono vittime di loro stessi. Una città che non produce leadership, succube dei potentati e dell’assistenzialismo da favelas, finisce per essere governato da un uomo importato. Oggi dopo la sospensione per 18 mesi, sarà governata da un cittadino “straniero” alla città, piu’ giarrese che catanese, catapultato nel capoluogo, dalle logiche del potere Poglieisano, nel pieno del dissesto delle casse comunali e che oggi dovrebbe rappresentare gli abitanti della grande Catania. Primo cittadino supplente che passa dalle mere logiche di bilancio ad essere il punto di riferimento istituzionale piu’ alto di una città, presa dalla crisi e luogo di mille contraddizioni. Catania non è uno scherzo e neanche Giarre, ma intanto per 18 mesi le logiche di potere lo impongono. Amen.