Trantino, verso un copione già conosciuto. Catania in dissesto, prevale immobilismo e nessuna visione di cambiamento. Serve una “reazione” di idee e proposte che vengano dalla città.

Di
Carmelo Finocchiaro
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16 Settembre 2023

Inizia ad emergere come l’amministrazione comunale di Catania sia priva di un progetto strategico sulla gestione economica della città. Manca un progetto “vero” di risanamento.  Questa è una amministrazione che spera in un intervento esterno del governo amico meloniano  per risanare il disastrato bilancio, creato dalla precedente compagine presieduta sempre da Fratelli d’Italia, attraverso il sindaco decaduto, Salvo Pogliese. Una delle peggiori amministrazioni vissute dalla città.  L’amministrazione Trantino, non dà segnali di volere tagliare con il passato partendo dalla lotta agli sprechi accendendo un “faro” sulle “partecipate” e sulla macchina della burocrazia etnea, che spesso tollera spese clientelari e inutili. Non serve trascurare neanche l’inutile esistenza delle municipalità, oggi strumenti senza vera capacità decisionale, luoghi per garantire spesso i “portatori di voti” e centri di costo rilevanti.  Catania si trova con una amministrazione incapace di indicare un piano che riesca a conciliare idee di sviluppo e nuovo gettito tributario, mettendo in chiaro un serio progetto di recupero della evasione fiscale,  attraverso  una azione di “compliance” con la città. In realtà pian piano esce fuori l’inadeguatezza di un maggioranza fondata solo su un accordo di potere  clientelare. Ecco perche’ serve in tempi rapidi che la città con le sue articolazioni associative e con i tanti autorevoli concittadini, che vogliono spendersi con idee e proposte, con gli uomini del cantiere per catania proposto dall’Arcivescovo, si mobiliti, insieme alle forze politiche che vogliono evitare che Catania continui a morire per precise responsabilità di questa coalizione di governo e del loro “patto di potere”.

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