Basta osservare i numeri giornalieri pubblicati da Agenas (l’agenzia nazionale che monitora i servizi sanitari regionali) per avere il quadro reale. La Sicilia supera abbondantemente tutti i 3 parametri che decidono il cambio di colore delle regioni. Incidenza ogni 100 mila abitanti a 186,27 (contro il limite di 150); posti letto in area non critica occupati al 20% (il limite è 15) e occupazione delle terapie intensive all’11% (un punto percentuale in più del limite). Questo nonostante da venerdì scorso la Regione abbia inserito nel conteggio dei posti letto in rianimazione comunicati ad Agenas, tutti i posti potenzialmente attivabili in caso di emergenza (passando cosi da 725 a 934). Ma la crescita dei ricoveri non si è arrestata: ieri erano 102 i pazienti ricoverati in terapia intensiva e 751 i ricoveri ordinari (su 3.817 posti letto in area non critica). E non si ferma neppure la crescita dei contagi, +33,6% nell’ultima settimana – secondo l’analisi della Fondazione Gimbe . In questa drammatica situazione sta emergendo sempre piu’ come siano i siciliani, almeno una buona parte, i veri nemici della Sicilia. Fra spocchia, ignoranza scientifica e antistato, stanno condannando la nostra isola, nel pieno ancora di una importante stagione turistica, a subire restrizioni e disdette. Questa purtroppo e’ la Sicilia, che ancora una volta sceglie la sua condanna, essendo ormai da settimana la regione con piu’ casi in Italia. Ben 78 dei 102 pazienti, in terapia intensiva, ricoverati ieri, non sono vaccinati.