La malacarne va in carcere. Moglie e nuora del boss Piero Puglisi arrestati. La lotta alla mafia continua e continua “Mascalucia Liberata”. Fermare lo strapotere dei mafiosi, lasciarli alla fame. Per questa gente nessun diritto.

Di
Carmelo Finocchiaro
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12 Settembre 2021

Grazie a Dio anche questa “malacarne” e’ finita in carcere. Il clan perde un altro pezzo e Mascalucia e l’hinteland  catanese si liberano di questa gente, che in questi anni hanno ridotto l’hinterland, degradato e senza identità. Hanno fatto i padroni, distrutto le imprese con usura ed estorsioni, hanno eletto tanti politici locali. questo e’ stato il clan degli eredi del malpassotu. Mascalucia in particolare.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dopo il ricorso della Procura di Catania contro la decisione del Gip che, nel giugno del 2020, aveva rigettato la richiesta di ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda nell’ambito di un’inchiesta sul gruppo di Mascalucia della famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano” di Cosa nostra. Il ricorso è stato accolto dal Tribunale e dalla Corte di Cassazione. Le due donne sono state condotte in carcere dai carabinieri

 Le indagini dei militari avevano fatto luce su una serie di estorsioni realizzate dal gruppo mafioso acuitesi, per numero e incisività criminale, dopo la scarcerazione del 63enne boss Pietro Puglisi, avvenuta nel febbraio del 2017

A Gravina di Catania, in esecuzione di un’ordinanza del Tribunale, i carabinieri hanno arrestato la moglie e la nuora del boss Pietro Puglisi, genero dello storico capomafia deceduto ‘Pippo’ Pulvirenti, il Malpassotu. Lucia Pulvirenti, 60 anni, e Ornella Micci, 36, sono accusate di associazione mafiosa, e la seconda anche di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dopo il ricorso della Procura di Catania contro la decisione del Gip che, nel giugno del 2020, aveva rigettato la richiesta di ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda nell’ambito di un’inchiesta sul gruppo di Mascalucia della famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano” di Cosa nostra. Il ricorso è stato accolto dal Tribunale e dalla Corte di Cassazione. Le due donne sono state condotte in carcere dai carabinieri.

Le indagini dei militari avevano fatto luce su una serie di estorsioni realizzate dal gruppo mafioso acuitesi, per numero e incisività criminale, dopo la scarcerazione del 63enne boss Pietro Puglisi, avvenuta nel febbraio del 2017. Secondo la Dda le due donne avrebbero svolto un ruolo importante all’interno dell’organizzazione mafiosa. In particolare Lucia Pulvirenti, figlia del ‘Malpassotu’ e moglie del boss Pietro Puglisi, oltre dell’incasso del pizzo, si occupava di fungere da elemento di collegamento tra il marito detenuto e i figli Salvatore e Giuseppe ai quali riferiva gli ordini del boss dal carcere. Ornella Micci, moglie di Salvatore Puglisi, è accusata, assieme al marito, anche di un’estorsione di oltre 10mila euro, alla proprietaria dell’appartamento nel quale la nuora del boss abitava.

 

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