“Doveva essere l’estate della ripartenza. Si sta tramutando nella stagione del de profundis per molte piccole e medie imprese siciliane. A causa dell’inflazione, della ripresa dell’attività dell’Agenzia delle Entrate riscossione e della drammatica situazione del caro energia, sono a rischio, in Sicilia oltre 10.000 imprese e almeno 25.000 posti di lavoro. E’ necessario che la politica, che chiede il consenso ai siciliani per un nuovo governo regionale, indichi proposte serie e prospettive fattibili. La situazione attuale assai complicata determinerà ripercussioni economiche gravissime. Dopo il periodo pandemico, che ha già messo a dura prova le stesse attività, la nostra economia sta ora rischiando un disastro economico e occupazionale senza precedenti”. Allora serve una prospettiva seria per un Governo di competenti, ma appare tutto cio’ assai complicato, visto che le forze politiche siciliane schierano in campo nella maggior parte dei casi i “vecchi arnesi” dello storico sistema di potere.
