Catania delle “istituzioni cittadine” va rifondata e cambiata radicalmente. La mia convinzione diventa sempre piu’ forte. Leggendo oggi la lettera del Vicesindaco Bonaccorsi, che in questi mesi ha avuto il compito di facente funzione di Sindaco dopo le note vicende di Pogliese, si fà fortissima. Bonaccorsi proclama la buona amministrazione in nome di alcuni saldi contabili a suo dire positivi (Valori di cassa) senza esprimere in alcun modo una autocritica per la situazione attuale della città frutto di una incompetente capacità di gestione. La città non ha alcuna consapevolezza degli interventi che verranno effettuati nei mesi futuri, anche alla luce dei finanziamenti del PNRR e delle altre misure previste. Una città dove oltre al degrado materiale si assiste sempre piu’ a quello “morale” vissuto in particolar modo da alcuni quartieri cittadini. Quartieri è periferie sono abbandonati a se stessi. Nessuna seria iniziativa lanciata sul quartiere di Librino, sede tutti i giorni di azioni criminali ma anche di iniziative contro le forze dell’ordine (ieri ad un funerale l’ultima). Al Vice sindaco sfugge, l’incapacità avuta dalla Giunta di dialogare con la città, con i singoli cittadini, con i corpi intermedi del mondo imprenditoriale e sindacale. Insomma una amministrazione cittadina “sorda è muta” che lascia una città allo sbando. Senza una seria riflessione sugli errori commessi. Giustificando tutto con il risanamento dovuto al “dissesto”. In queste condizioni serve davvero una rigenerazione della classe dirigente oltre che politica anche della burocrazia. Senza una “rivoluzione” che unisca trasversalmente le forze migliori della città perchè nessuno come leader è come forze politiche (nelle solite e vetuste logiche di schieramento) potrà pensare di essere un punto di riferimento per fare ripartire una grande metropoli come Catania dalla drammatica situazione in cui si trova.
Carmelo Finocchiaro
Vice Coordinatore prov. Italia Viva
