A Catania e provincia 1400(assistenti alla comunicazione)sfruttati. Politica silente, in nome del clientelismo.

Di
Carmelo Finocchiaro
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28 Novembre 2020

Sulla situazione dei 1400 uomini e donne ASACOM e laureati in psicologia serve chiarezza e giustizia. Appare chiaro come la politica non intervenga in uno sfruttamento istituzionalizzato dal bisogno di lavorare. Operatori e professionisti, che non ricevono mai gli stipendi secondo le regole e che sono costretti spesso a diventare soci delle cooperative dove lavorano per potere prestare servizio. Le società cooperative che svolgono il servizio Asacom impiegano circa 1400 assistenti all’autonomia e alla comunicazione per i quasi 1500 alunni disabili nei nove distretti socio sanitari catanesi. Queste mansioni che sono in molte altre realtà,  affidati  direttamente dagli enti pubblici ai lavoratori attraverso assunzioni, dopo una verifica dei requisiti,  a Catania e provincia passano attraverso l’utilizzo di cooperative, che sulla base di “anomali” contratti li assumono a tempo indeterminato, pagandoli solo per i periodi di prestazione del servizio nelle scuole. La remunerazione viene “mortificata” dalla intermediazione che le cooperative trattengono con il beneplacito della “Citta’ Metropolitana” e degli altri enti pubblici coinvolti. Consapevole anche la Prefettura di Catania che silente, non pretende il rispetto delle regole previste dalle norme sul lavoro.  Ma le Cooperative godono anche del rispettoso silenzio dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Agenzia delle Entrate di Catania. I sindacati non sappiamo dove siano, tranne le assemblee dove piu’ che risolvere i problemi servono a calmare gli animi dei poveri lavoratori.  Allora serve giustizia, la faccia la magistratura ordinando accertamenti a tappeto nelle cooperative e verificando se chi doveva agire per la tutela dei lavoratori e dei diversamente abili lo abbia fatto. Sulla politica meglio tacere, il silenzio forse è dato dalla possibilità che attraverso le cooperative viene meglio far assumere i raccomandati da fare sfruttare. Ma per loro non ci resta che farci una grande risata. Anche se alla faccia nostra e con i nostri soldi percepiscono lauti compensi. #amen

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